Signore, volesti sciogliere
il puledro, per farci cogliere
la tua umiltà
di mitezza e carità:
non il cavallo, né il destriero
o un altro animale fiero
ma dimessa fu tua cavalcatura,
caricatura
della boria
di davidica memoria
in baldanzoso orgoglio.
Dicesti: "Voglio
servire e non essere servito,
sia per voi il mio nuovo rito".
E quando vi salisti,
ti copristi
di vanto
da chi suo manto
gettava sull'asinello
mentre lor mantello,
altri stendevano sulla tua strada.
Quando vicino fosti alla contrada,
che del monte degli Ulivi prende nome,
tutti gridarono siccome
fossero uno
e di quella lode restò muto alcuno:
"Benedetto il re,
che viene a me,
nel nome del Signore,
che sol parla d'amore!
La gloria nel più alto dei cieli
pace a noi sveli!"
Alcuni farisei tra la folla
dissero: "Maestro, non molla
il tuo seguito nel gridare:
fallo dunque tacitare".
Ma a loro rispondesti
con motteggi spicci e lesti:
"Se questi taceranno,
le pietre stesse grideranno!".
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Entrata di Cristo in Gerusalemme (Ademollo - Galleria degli Uffizi)
Buongiorno poeta sublime.ammirevole.Dio la benedica.Pace e bene ❣️ Che la domenica del Re sia x tt benefica
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