venerdì 17 luglio 2020

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Sedicesima Domenica del Tempo Ordinario (anno A): Matteo 13, 24-43


Parabola della zizzania
24 Egli propose loro un'altra parabola dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo. 25 Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. 26 Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. 27 E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: "Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?". 28 Ed egli disse loro: "Un nemico ha fatto questo". Allora i servi gli dissero: "Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?". 29 Ma egli disse: "No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. 30 Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio"».


Parabola del granel di senape e del lievito
31 Egli propose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è certamente il più piccolo di tutti i semi; ma una volta cresciuto è il più grande di tutte le erbe e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami». 33 Egli disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prende ed impasta con tre misure di farina finché tutta la pasta sia lievitata». 34 Gesù disse alle folle tutte queste cose in parabole, e parlava loro solo in parabole, 35 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: «Io aprirò la mia bocca in parabole e rivelerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».


Parabola della zizzania
36 Allora Gesù, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37 Ed egli, rispondendo disse loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. 38 Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, 39 e il nemico che l'ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. 40 Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d'iniquità, 42 e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti. 43 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!».


Il "regno dei cieli" può anche subire la disavventura della zizzania, erba mortifera. È il Maligno, a significare ambizione e potere, che la semina nel campo, già arato e seminato a buon grano. La reazione degli operai è sbrigativa e zelante: estirparla! Il padrone del campo è saggio e lungimirante. Frena l'impazienza dei servi, perché ritiene il fanatismo più pericoloso della stessa zizzania. Impone saggezza e i tempi lunghi della maturazione: le spighe dorate renderanno riconoscibile il frumento dalla pestifera zizzania e saranno evitati facili giustizialismi. La parabola della "senape" descrive le attitudini del Regno. Contrapposta al cedro del Libano, che attira attenzione su di sé, il chicco di senape è talmente piccolo da apparire insignificante. Cresce nell'orto di casa, né ha necessità di essere seminato. A ciò provvede il vento. Ma il più piccolo  dei semi, quando matura, acquista dimensione più grande di tutti gli ortaggi. Dei suoi semi sono ghiotti gli uccelli che tra i suoi rami trovano ristoro. Ultima  parabola riguarda il "lievito" per gli effetti del Regno. La massaia ne introduce infatti una minima quantità nella consistente massa di farina. È il dinamismo del Regno la cui efficacia non attira l'attenzione, ma con semplicità opera carsicamente, nelle coscienze, costante conversione.

Fra' Domenico Spatola 

1 commento:

  1. Grazie infinite per il suo interesse facendomi partecipe del Vangelo. Un abbraccio affettuoso

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