venerdì 31 luglio 2020

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della XVIII domenica del tempo ordinario (anno A): Matteo 14, 13-21

13
 Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. 14 Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
15 Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». 17 Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». 18 Ed egli disse: «Portatemeli qua». 19 E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 21 Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Era morto il Battista. Decapitato. In Giudea non tirava aria buona per Gesù. Il segnale "di terrore" lo riguardava. Si trasferì in Galilea. Il lago e l'attraversamento in barca, dovevano richiamare ai discepoli l'esodo di Israele dall'Egitto, al seguito di Mosè, e il passaggio del Mare Rosso. La folla, da ogni angolo della Palestina, accorreva per essere "liberata". Raggiunto il deserto, Gesù ebbe per gli infermi la stessa compassione, che fu di Dio nell'Antico Testamento, e li sanò. Tutti pendevano dalla sua Parola, di cui l'evangelista denunciava la fame. Lo sfondo è tematico, perché eminentemente eucaristico: la "condivisione di pani e pesci" prefigura, anticipandone la narrazione, "l'ultima Cena". Scese la sera e, a interrompere l'idillio con  la folla, ci provarono i discepoli, ancora lontani dal capire. Vogliono imporre a Gesù di smetterla di "nutrirla" con la sua Parola, e di congedarla perché ognuno vada altrove a "comprare" pane da mangiare. Invincibile ideologia meritocratica: tutto va acquistato, non c'era, in loro, spazio per il dono di Dio. Gesù li spinge verso altra rotta: "Date a loro voi da mangiare!". È la sua lezione: anche il discepolo, come il Maestro, si faccia dono ai fratelli. Le disposizioni sono subito impartite: "Fateli sdraiare!" come signori liberi. A servirli saranno Gesù e quanti ne condivideranno il messaggio. I "cinque pani e i due pesci" in possesso dei discepoli, dal Signore sono posti a condivisione per moltiplicarsi. Tutti saziati! Cinquemila i soli uomini, senza contare donne e bambini. Annotazione non peregrina. Il numero "Cinquanta" coi suoi multipli, oltre che indicatore dello Spirito Santo e della maturità nella fede,  è anche numero di completezza perché si possa parlare del "nuovo" culto. Per celebrare infatti quello ebraico necessitavano almeno "dieci maschi". Con "i cinquemila" Gesù ha fatto "il pieno" per il nuovo rito.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Dipinto del Guerrieri 

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