Gesù, rifiutato dal vecchio Israele, s'era costituito il "nuovo", con i Dodici discepoli, chiamati per duplice finalità: "stessero con lui e per inviarli in missione". Il progetto era universalistico e le sue raccomandazioni si fecero necessarie. I discepoli mantenevano i pregiudizi dell'Israele vocato a dominare i popoli. Per fiaccare la loro resistenza, Gesù provò una sua tattica: inviarli alla gente, per imparare l'umanità del suo messaggio. Dovevano cominciare col "dominare lo spirito immondo" del loro nazionalismo. E li apriva al nuovo stile: "a due a due" testimoniare uguaglianza e solidarietà fraterna. Senza bisacce o pane o altro, per mostrare fiducia nel Padre celeste e negli uomini. Consentiti erano solo il bastone e i sandali, perché lunga si prospettava l'itineranza. Niente denari nella cintura, neppure gli spiccioli di rame. Dovevano dipendere totalmente. Vietati i "due vestiti", che solitamente indossavano i ricchi per sfarzo e potere. Dovevano alloggiare nelle case comuni, non nelle sinagoghe, e senza i pregiudizi sui pagani. Anche per i cibi non erano più vincolati ai tabù alimentari, come avveniva con le prescrizioni ebraiche. La pace consegnata, doveva risuonare saluto di fratellanza universale. E contro chi rifiutasse di dare loro ospitalità, andava "scossa la polvere dai sandali". Il gesto era consacrato dagli Ebrei all'indirizzo dei pagani. Ma ora pagani saranno quanti rifiutano il Regno. Ritornati dalla missione, gli inviati raccontarono cose che disattendevano le indicazioni ricevute. Predicarono alla gente la conversione, suscitarono speranze di messianismo davidico e, con le molteplici unzioni, crearono nuove dipendenze. Ma questo Gesù non l'aveva chiesto.
Fra' Domenico Spatola
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