Marco 9:45
Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
Marco 9:47-48
Il Vangelo era il progetto, per la cui diffusione Gesù aveva incaricato i discepoli, dotandoli di strumenti per combattere il male. Giovanni, interrompendo Gesù che parlava di servizio tra i discepoli, raccontò di avere incontrato un tale che "nel nome di Gesù" scacciava demòni e glielo impedì, adducendo come motivazione: "perché non ci seguiva". La risposta di Gesù è liberante e attuale: "Chi non è contro di noi è per noi". Assurge anche a criterio per appartenergli. Nessuno può vantare il monopolio della verità. Basta amare come Gesù, e dare anche un bicchiere d'acqua ai piccoli per riceverne la ricompensa. Gesù si fece tuttavia severo con chi "scandalizza" uno dei piccoli, che credono in lui. Non parlava di bambini, perché credono, ma senza peso nella società. Essi, in Comunità sperano di trovare il clima di amore e di servizio predicato da Gesù e si scandalizzano se trovano, tra i membri, rivalità e arrivismo. I responsabili dello scandalo vengono invitati da Gesù ad "appendersi una macina al collo e buttarsi in mare". La "macina da mulino", enorme e non trasportabile, non avrebbe permesso il recupero del cadavere per la sepoltura, e quindi senza speranza di risorgere. Severa perciò la soluzione per la mano che scandalizza o per il piede che svia, o per l'occhio passionale e peccaminoso: conviene rendersi monchi per entrare anche menomati nel Regno, anziché finire integri nella Geenna, il luogo della perdizione e del fallimento.
Fra' Domenico Spatola
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