Passando per Sidone,
fu occasione
per il sordo anche muto
per il qual chiesero aiuto.
Per imporgli la sua mano.
lo portò lontano
e, in disparte,
esercitò sua arte.
Fu da copione
quella guarigione:
con le dita nelle orecchie
di sordità parecchie
ne avea sfondate,
e di gole liberate
ne avea con sua saliva,
finché lingua sia giuliva.
Ma prima della "Effatà!",
alla divina Maestà
volse suo sguardo
e poi, come a traguardo,
fè apertura
di dono a creatura.
Volea che nessun sapesse,
ma le persone stesse,
a stupore,
dicean dell'amore
con cui ei operava,
e ognun di lui narrava:
"Fa bene ogni cosa
e mai riposa.
Per nuovi accordi
fa udire i sordi,
e, se non son rifiuti,
parlare fa i muti!"
fu occasione
per il sordo anche muto
per il qual chiesero aiuto.
Per imporgli la sua mano.
lo portò lontano
e, in disparte,
esercitò sua arte.
Fu da copione
quella guarigione:
con le dita nelle orecchie
di sordità parecchie
ne avea sfondate,
e di gole liberate
ne avea con sua saliva,
finché lingua sia giuliva.
Ma prima della "Effatà!",
alla divina Maestà
volse suo sguardo
e poi, come a traguardo,
fè apertura
di dono a creatura.
Volea che nessun sapesse,
ma le persone stesse,
a stupore,
dicean dell'amore
con cui ei operava,
e ognun di lui narrava:
"Fa bene ogni cosa
e mai riposa.
Per nuovi accordi
fa udire i sordi,
e, se non son rifiuti,
parlare fa i muti!"
Fra' Domenico Spatola
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