La sepoltura. "Nuovo" il sepolcro di Cristo. Non loculo di morte ma solco per la vita. Come per il chicco di grano. Con buona pace di Nicodemo che aveva approntato enormi spese per l'acquisto dell'aloe. Voleva con quaranta chili imbalsamare un morto come un reggimento. Ma la vita non muore. Dorme, riposa, si ritempra per il risveglio. Quanto? Forse per un giorno, o forse per un attimo. Un "micron" l'aveva indicato Gesù. Un battito di ciglia o di ali di farfalla. Millesimo di un attimo. Sincope all'odio che s'era addensato su di lui. Battuta di silenzio, iato per ricominciare. Sufficiente ai discepoli non andare via da quel luogo. Starsene fiduciosi ad aspettare i tempi di Dio. Ma essi di Dio erano preoccupati di osservare la Legge, quella del "riposo del sabato". E così non ci hanno potuto regalare il momento del risveglio. Lo constateranno dopo, con sorpresa e malgrado l'ostinazione di ritenerlo morto e fantasma.
Mi fermo ora io alla tua tomba chiusa, Gesù. Rispetto, in silenzio, il tuo sonno. E... aspetto che anch'io con te potrò svegliarmi.
Fra' Domenico Spatola
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