sabato 21 maggio 2022

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Sesta Domenica di Pasqua: Giovanni 14, 23-29

23
 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

Al comandamento dell'amore Gesù lega il discepolo. In lui pone la dimora: sua e del Padre. La sua legge diviene condizione assoluta perché ognuno possa dichiarare di amarlo. È infatti del Padre il comando di amare e il Figlio lo ha osservato, per questo rimane nella sua intimità. Amicizia condivisa con chi osserva la sua Parola. In missione ha amato senza misura donandosi in pienezza. Era il suo scopo, che raggiunse suo vertice nel "tutto è compiuto" ("tetelestai"). Era la ragione del suo invio e ora aperta all'opera del Paraclito. Avvocato e protettore sarà lo Spirito Santo che consolerà i discepoli e ricorderà loro, le cose da lui insegnate. Renderà presente il Figlio in ogni Eucaristia e tramite essa nella Storia e, col Vangelo e i Sacramenti, ne interiorizzerà la vita nei credenti. La Pace ultimo dono terreno consegnato. Era la totale felicità a ruolo per la vita di ogni uomo. Unica per la sua esemplarità, e "diversa da quella che dà il Mondo", osceno a rubare  libertà e a gettare  nell'ansia e nella paura. La Pace che dà Gesù esclude il timore e al Padre dalla croce, consegna quel che è stato per noi l'amore più grande: la sua vita. Al ritorno, da Risorto ne consegnerà lo Spirito, alla Chiesa e al Mondo.

Fra' Domenico Spatola

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