Voglio
dire la mia su papa Francesco, nel primo lustro del suo pontificato: "È
dono dello Spirito alla Chiesa e all'Umanità".
Non ha bisogno certamente del mio conforto, gli basta quello di Cristo di cui è imitatore,
e, da ambasciatore della pace del Risorto, ha infranto pregiudizi e steccati di orgoglio e di potere. Segreto è la sua grande umanità, la stessa amata e sposata da Cristo nell' Incarnazione. Vicino alla gente e ai derelitti della Terra, ha chiesto ai tanti pastori, come lui, stessa scelta: umanizzarsi nell'umiltá e nella condivisione. Come un papà ha raccontato ai figli la saggezza del Vangelo, con il buon senso, per una Umanità, spesso misera e carente di affetto e di attenzione, contrastando ideologie di quanti, anche in nome della religione, camuffano ansie di potere e di avidità. "Dio è Padre". È il suo verbo. E paterno, Francesco, si rivela soprattutto agli ultimi.
"L'amore - ci ricorda - è il comando nuovo che rende riconoscibili i discepoli di Gesù".
La sua profezia ci ha reso protagonisti di un tempo di grazia.
Non ha bisogno certamente del mio conforto, gli basta quello di Cristo di cui è imitatore,
e, da ambasciatore della pace del Risorto, ha infranto pregiudizi e steccati di orgoglio e di potere. Segreto è la sua grande umanità, la stessa amata e sposata da Cristo nell' Incarnazione. Vicino alla gente e ai derelitti della Terra, ha chiesto ai tanti pastori, come lui, stessa scelta: umanizzarsi nell'umiltá e nella condivisione. Come un papà ha raccontato ai figli la saggezza del Vangelo, con il buon senso, per una Umanità, spesso misera e carente di affetto e di attenzione, contrastando ideologie di quanti, anche in nome della religione, camuffano ansie di potere e di avidità. "Dio è Padre". È il suo verbo. E paterno, Francesco, si rivela soprattutto agli ultimi.
"L'amore - ci ricorda - è il comando nuovo che rende riconoscibili i discepoli di Gesù".
La sua profezia ci ha reso protagonisti di un tempo di grazia.
Fra' Domenico Spatola.
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