sul monte degli Ulivi
(cosa strana!)
Gesù chiamò “villaggio”
Gerusalemme che ampio raggio
mostra e si estende.
Con esso, la intende rivale
e dura a ideale
di nuovo suo messaggio,
perché il villaggio
non fa omaggio
a rinnegare decrepite visioni
di antiche tradizioni.
Così due seguaci inviò al villaggio di fronte,
per slegare un asinello, le cui impronte
al profeta Zaccaria
ricordavano la quieta missione del Messia.
Essi andarono con un misto messaggio
per chiedere e condurre l’ostaggio.
A coloro i quali chiesero a stupore,
lesti risposero: “Serve al Signore”.
Condussero a Gesù quell’asinello,
su cui ognuno pose il suo mantello,
mentre egli lì seduto,
e altri, ai suoi piedi,
loro vestiti stendevano fieri
volevano esprimere riconoscenza
per la nuova sua reggenza.
Agitando i rami, gridavano “Osanna!”
come a chi con nuova manna
porta onore
al nome del Signore.
“Al figlio di Davide che viene!”
gridava la folla cui conviene
un Messia con quella regalità
mista a tanta umanità.
Così la folla immensa lo sostiene
con sua credulità,
pensando di Gesù
che la regalità
appartenesse solo a Israele
mentre alle schiere avverse dell’altra gente
non spettava niente...
Fra' Domenico Spatola: Vangelo di Marco in versi.
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