venerdì 7 maggio 2021

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Sesta domenica di Pasqua (anno B): Giovanni 15, 9-17

9 Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Testamento di Gesù nel Vangelo di Giovanni e  "magna charta" del suo messaggio. Meritano approfondimenti le frasi e le sue parole per generare adesione. Apre a "cascata" quel Amore originato dal Padre e dal Figlio, integralmente consegnato ai discepoli a precise condizioni: "rimanete nel mio amore". Non si circoscrive in esclusiva socialità ed esige la integrazione, già figurata dall'allegoria "della vite e dei tralci". Consegue però all'osservanza dei comandamenti, i suoi che sono "nuovi" perché alternativi a quelli di Mosè. "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi". Risoluto il modello e spinta a proseguire l'opera sua, con generosità condivisa. Gesù prova a quantificare, qualificandolo, il suo amore: "Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i propri amici". Crescendo in parametri nuovi e irresistibili: "Voi siete miei amici". Esperienza che "vale il tesoro" è l'amico che non tradisce e pazienta per i tempi di crescita dell'altro. Gesù va oltre: "Ciò che ho udito dal Padre mio, l'ho fatto conoscere a voi". Vietati ormai sono perciò i segreti del Padre e di lui, da Gesù, sappiamo tutto perché "amici" e non "servi". Altri hanno sfruttato abusivamente il suo nome, per schiavizzare l'uomo. Gesù del Padre condivide con noi libertà in piena "gioia". "Sceglierci" lo entusiasma e abilita noi a portare frutti abbondanti e duraturi.  A distintivo, il suo comando per qualificarci: "che vi amiate gli uni gli altri".

Fra' Domenico Spatola

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