venerdì 21 maggio 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al vangelo della Domenica di Pentecoste (anno B): Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15

 

Giovanni 15:26-27

26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.

Giovanni 16:12-15

12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà. 

A "Pentecoste", annuale festa delle messi e dei raccolti, gli Ebrei celebravano la Legge di Mosè, che i Cristiani sostituirono con "la discesa dello Spirito Santo". La Legge rendeva "servi" di un padrone, lo Spirito rende liberi e figli per amare. Il cambio della Alleanza con Dio fu naturale conseguenza e la "nuova" sarà anche "eterna". Lo Spirito Santo è detto da Gesù: "Paraclito". Dal vocabolario greco c'è varietà di significati: "protettore, soccorritore, avvocato e consolatore". L'ultimo si addice a "colui che elimina i mali alla radice". Gesù, lo chiede al Padre come suo "vicario" perché rimanga con i suoi. Ne indica la missione: "guidare verso tutta la verità" col dinamismo dell'amore che unisce. Non è una verità millantata da chi ritiene di "averla" per discriminare chi la pensa diversamente. Ma è la fedeltà al "progetto/uomo" per la sua felicità alla cui causa Gesù ha consegnato se stesso sulla croce. Quindi: "essere nella verità" per costruire il bene degli altri. Lo Spirito continuerà, commentando e attuando nella Storia "ciò che avrà udito da me e vi annuncerà le cose future". Duttilità nella trasmissione del messaggio, che renderà la Chiesa sempre attuale. Lo Spirito Santo infatti non sarà un ripetitore formale delle cose del passato ma le reinterpreterà nella fedeltà a Cristo con risposte nuove per le nuove esigenze. Favorirà cioè dell'uomo il vero bene: lo stesso voluto e operato da Gesù per la sua crescita.

Fra' Domenico Spatola 

Nella foto: Mosaico - Cappella Palatina di Palermo 

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