domenica 30 maggio 2021

31 maggio 2021, lunedì festa della Visitazione di Maria a Elisabetta: Luca 1, 39-56

Un viaggio da fare in fretta. La Giudea è lontana. La Samaria la separa dalla Galilea. Maria l'attraversa per fare prima. La distanza non la scoraggia, nonostante porti la Vita del Figlio di Dio in grembo. Gabriele l'angelo nunciante era stato chiaro. 
"Chi?" 
"Elisabetta, la sterile da sei mesi, è gravida". 
Va la novella madre a portare aiuto alla parente anziana. Il saluto è solo per lei, nella singolare intesa che le due madri si scambiano: hanno creduto tutte e due. Zaccaria no. È in disparte, muto, perché fu sordo. Estraneatosi dal circuito della salvezza. "Beata perché hai creduto". Fu la risposta di Elisabetta al saluto di Maria, perché il bambino nel suo grembo aveva danzato: Giovannino infatti aveva sentito la presenza del Verbo eterno in lei. Ora è Maria la "Nuova Arca". Tale la predilige Luca, sul profilo di quella del re Davide dinanzi alla quale danzò come davanti a Iahvè. La benedizione su Maria per valenza universale accomunava in lei tutte le donne in maternità ormai redenta. Il "Magnificat" fu la risposta di Maria, dritta al cuore di Dio, che "aveva fatto grandi cose" in lei "umile serva", e ora "corifea" di vittoria, perché "i potenti sono abbattuti dai troni e gli umili esaltati". I "tre mesi" trascorsi da Maria in casa di Elisabetta furono di benedizione, come fu l'arca di Dio nella casa di Obed-Edom.

Fra' Domenico Spatola 

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