giovedì 10 giugno 2021

11 giugno 2021, venerdì del Sacratissimo Cuore di Gesù: Giovanni 19, 31-37

 31 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

La "Parasceve" per gli Ebrei era vigilia di Pasqua, memoriale annuale di liberazione dall'Egitto  vissuto con scrupolo ossessivo di "purità" legale, per cui numerosi erano gli ostacoli. Quel giorno, i corpi crocifissi andavano rimossi e, se non ancora "morti", gli si spezzavano le gambe per affrettarne il decesso. Capitò ai crocifissi con lui, ma, per Gesù, superfluo fu il "crurifragio". Era già morto. Un soldato tuttavia, con la lancia, perforò il fianco destro, dal quale sgorgò, come da sorgente vitale, sangue ed acqua. Fu illuminazione per l'evangelista che testimoniò dello Spirito i simboli della Chiesa: l'acqua del battesimo e il Sangue della Eucaristia. Se dalla costola di Adamo era nata Eva, da quella di Gesù nasceva la Chiesa cui il Cristo portava in dote il Sangue. Fu ermeneutica della Scrittura che parlando dell'Agnello pasquale asseriva che "non gli sarebbe stato spezzato alcun osso". Era Gesù "il vero Agnello" ma anche "l'autentico Pastore". A lui "il Guaritore ferito", volgeranno lo sguardo quanti anelano a libertà.

Fra' Domenico Spatola

Nella foto: Dipinto di Simone Martini

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