Con tali parole
per noi sintetizzò di te
o Madre del Signore,
di tuo valore.
Il sommo Dante
per te trovò sue parole tante.
Tutte sublimi,
come di te conviene,
che da nostri limi
ci sollevi forte
tuo conforto
a modulare sorte
con tuo sostegno:
"Madre sei
e pur figlia del tuo figlio"
a creatura
dignità di donna duratura
nobiltà
da innamorare di nostra Umanità
stessa sua Divinità
che in te Bambino,
si fece a destino
comune a noi
e tu latte donasti
a creatura tua
e or nostra, che a fratello a noi
donasti.
Incarni sol bellezza
e tenerezza a servizio
amore, mai vizio,
in ogni donna.
Materna adorni di bellezza
ciò che a carezza
dai a cuor ferito
e a mito offri tua dolcezza
a disintegrare durezza in nostra
vita
con stessa tua forza ardita. A te
del cuore
il fiore che Umanità oggi osa
offrire a te come alla sposa.
Fra' Domenico Spatola.
Nella foto: La Madonna dei Fusi di Leonardo da Vinci.
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