Avesti compassione di quel
cieco
che della luce non conosceva Tua
frequenza.
Non peccatore,
né lui, né genitori:
volevi sol sfatare
la credenza.
Altri l'avean ridotto
a oscurità:
assurdità
di chi pensa Dio lontano,
e vede nell'uomo sol rivale
accecante in lui Tuo ideale
di somiglianza a Te
che egli sol conobbe
quando gli apristi gli occhi
con il Tuo respiro
inviandolo a lavarsi
in tuo lavacro.
Ora vede
e grida illuminato
tutta sua gioia
di vedere appieno
a quanti lo detestano
perché non pieno
fa della legge
che non lo protegge
e lo vorrebbe "osservante
non vedente".
Ma tu, Gesù, offrivi a lui luce
per svegliarsi da sonno
e in Te mirando
suo stesso volto,
dire sconvolto:
"Io sono!".
Nome stesso di tua Divinità
ora compreso dono a Umanità.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Dipinto di Palma il Vecchio
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