Lo ritenevo tale
a quella età
"Mago immortale",
eppure umano e surreale:
mi incantava
il suo vestito strano
e i modi suoi gentili,
altri usi e altri stili
di un tempo ormai sognato.
Era dai piccoli ammirato
perché usava stessa lente
per la mente
e vedere solo il bene.
Sua compagnia ancor detiene
anche il grigio Topo Gigio
da far sognare magia
i bambini quando ligio
a sua bacchetta
Zurlì dava inizio all'operetta
dell'aureo Zecchino
che incantava ogni bambino.
Fu modello di chi crede
che la vita è favolosa
come panna saporosa
cose belle per bambini,
per amore e senza fini
che non sia di stupore
per intenerire il cuore.
Or si svela quanto umano
fu il suo modo strano
di guardare alla vita
con la guida
dei suoi sogni:
di Zurlì dolcezza agogni
in un mondo che sol guerra
sembra imporre sulla Terra.
Fra' Domenico Spatola
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