Oggi commemorazione
dei Partigiani eroi
e dei tanti che resero all'Umanità
il più bel dono: la libertà.
Con sacrificio della vita
(sia resa a loro gloria infinita!)
liberarono l'italico suolo
da triste ruolo
di schiavitù e morte,
sorte
cui relegato
avea lo scarpone chiodato
del nazista odiato,
già razzista,
a quanti non ariano
ma altro sangue vano
scorreva nelle vene.
Furono pene
di terrore e di male
che decretò il caporale
Hitler che, confuso
da sua tracotanza,
illuso e con baldanza
si esercitò a dominare il mondo.
Di quanti morti e prigionieri
feriti
si perse il conto.
Tutti i diversi
furon conversi
dal dittatore
in disumani luoghi dell'orrore.
Maggiore fu il terrore
contro l'Italia,
che sol da balia
poteva offrir servigi
impreparata com'era agli armigi,
quando l'otto settembre del
quarantatré
l'armistizio fu imposto dal re.
L'Italia fu divisa.
Del tedesco il furore
fu più acceso
contro l'Italia, ormai ostaggio
preferito dal germanico
pestaggio.
Vennero gli Americani
che conquistarono Sicani
e il meridione
e Cassino segnò la linea
che divise dal settentrione,
ove nel frattempo Mussolini
riparò
per fondare lì la Repubblica di
Salò.
Fu fratricida lotta senza quartiere
perché ancora più fiere
furon sevizie e rabbia del tiranno: ù
dalle Fosse Ardeatine già tutti
sanno
e Marzabotto
e dei tanti altri eccidi
che più corrotto
mostrò il cuor di pietra
del disumano nemico
che non arretra.
I Partigiani rischiaron grosso
portando a più non posso
messaggi a guida
per favorire chi d'altre parti
veniva ad aprire, con nuovi
sbarchi,
varchi sicuri di libertà
che fu conquista però solo a
metà,
se ancora oggi con tanta storia
dei tanti morti senza memoria
non è pace
lezione sol verace
che non si apprende
se si vendono armi
che per provarle
bisogna far la guerra.
Delusi ci chiediamo:
quando sarà vera pace sulla
Terra?
Fra' Domenico Spatola
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