Per la Pasqua dei Giudei,
Gesù trovò dei rei
che vendevano perdono
nel tempio in abbandono,
con colombe, pecore e buoi.
E se sapere vuoi
ciò che più lo irretì
sappi che furon quelli lì
che cambiavan le monete,
il frutto delle diete
della gente,
verso cui indifferente
era il sacerdotale umore,
per traviato cuore,
i capi che il denaro
riteneano il dio più caro.
Atterrò le bancarelle
e con frusta di cordicelle,
scacciò i venditori
con pecore e coi tori.
A chi vendea colombe,
disse: "Farò ecatombe
se non portate via le cose,
che piena fan vostra dose.
In casa di mio Padre
non siano azioni ladre,
di chi vende a caro prezzo
ciò cui egli è avvezzo
a donar liberamente!"
I suoi, immantinente,
alla memoria alzando il velo,
ricordarono suo zelo.
Presero intanto la parola
quanti ad altra scuola
andavano per udire:
"Per questo tuo ardire,
qual segno a noi tu dai,
o qual opera ci fai?"
"Questo tempio
sarà l'esempio:
lo distruggerete
ma saràn liete
le ore in cui risorgerò!"
A dissenso però
argomentarono i Giudei:
"Quarantasei
gli anni di sua costruzione,
e, in tre giorni, ne fai resurrezione?"
Ma suo messaggio
non superava il raggio
del tempio del suo corpo.
Tagliando corto:
quando fu risuscitato,
dai suoi fu ricordato,
che la Scrittura
dichiarava duratura
sua Parola,
che tenea scuola
in quei frangenti
ai tanti credenti
in lui.
Ma egli conoscea i bui
del cuore di ciascuno,
e non si fidava di nessuno.
Gesù trovò dei rei
che vendevano perdono
nel tempio in abbandono,
con colombe, pecore e buoi.
E se sapere vuoi
ciò che più lo irretì
sappi che furon quelli lì
che cambiavan le monete,
il frutto delle diete
della gente,
verso cui indifferente
era il sacerdotale umore,
per traviato cuore,
i capi che il denaro
riteneano il dio più caro.
Atterrò le bancarelle
e con frusta di cordicelle,
scacciò i venditori
con pecore e coi tori.
A chi vendea colombe,
disse: "Farò ecatombe
se non portate via le cose,
che piena fan vostra dose.
In casa di mio Padre
non siano azioni ladre,
di chi vende a caro prezzo
ciò cui egli è avvezzo
a donar liberamente!"
I suoi, immantinente,
alla memoria alzando il velo,
ricordarono suo zelo.
Presero intanto la parola
quanti ad altra scuola
andavano per udire:
"Per questo tuo ardire,
qual segno a noi tu dai,
o qual opera ci fai?"
"Questo tempio
sarà l'esempio:
lo distruggerete
ma saràn liete
le ore in cui risorgerò!"
A dissenso però
argomentarono i Giudei:
"Quarantasei
gli anni di sua costruzione,
e, in tre giorni, ne fai resurrezione?"
Ma suo messaggio
non superava il raggio
del tempio del suo corpo.
Tagliando corto:
quando fu risuscitato,
dai suoi fu ricordato,
che la Scrittura
dichiarava duratura
sua Parola,
che tenea scuola
in quei frangenti
ai tanti credenti
in lui.
Ma egli conoscea i bui
del cuore di ciascuno,
e non si fidava di nessuno.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Dipinto del Guercino
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