giovedì 4 gennaio 2024

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Epifania del Signore: Matteo 2,2

1
 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 17 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
18 Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
19 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». 21 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 22 Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


Magi o maghi?
Erano tre o di più. Sarà il Medioevo a farli diventare re e personaggi da favola. In merito l'arte rinascimentale si sbizzarrí a paludarli con tutto lo splendore regale. Colonia ne conserva i corpi per l'incoronazione degli imperatori. Penso alla "Adorazione dei Magi", quale splendida pittura a tema, di Gentile da Fabriano conservata a Palazzo Pitti.
Venivano "da dove nasce il sole". La stella era stata la guida, si eclissò a Gerusalemme, dove arrivarono e alla domanda "dove fosse il neonato Re di Giudei", tremarono Erode e tutta la città. Nessuno dei suoi lo aspettava, perché non disposti ad accoglierlo, mentre i lontani, pagani e peccatori, lo cercavano per adorarlo. Erode, sospettoso, non sottovalutò la richiesta di quei "ciarlatani", come venivano considerati i maghi, e convocò gli uomini delle sacre Scritture. Concordi furono nell'indicare in Betlemme la patria, perché, nel quinto secolo, ne aveva parlato il profeta Michea. Ripartirono con mille raccomandazioni, compresa quella di tornare a riferire, e fuori Gerusalemme, con gioia, rividero la stella, che finalmente li condusse alla città di Davide. Lì, trovarono Gesù in braccio alla madre ed, entrati nella casa, adorarono il Bambino. I doni furono simbolici, di regalità (oro), di divinità (incenso) e di umanità sponsale (mirra). L'evangelista preannunciava così l'ingresso dei pagani nella Chiesa.
(Nella foto: Adorazione dei Magi di Matthias Stomer)

Di Domenico Spatola


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