Gesù battezzava nello Spirito Santo. L'assunto era condiviso dai quattro evangelisti. Tutto era iniziato sulle rive del Giordano. Gesù chiedeva a Giovanni il battesimo. Il rito era la formale morte al passato. Gesù però vi applicava il nuovo senso, orientandolo al futuro, quando sarebbe morto in croce. I due eventi vanno letti per l'evangelista specularmente. La terminologia adottata è perciò similare. "L'immersione nell'acqua" corrispondeva a quella "nella morte". Ma né l'acqua né la morte poterono trattenere il Signore della vita. Il rigetto fu immediato. "Il cielo squarciato", pari al "velo del tempio", indicava che non c'erano più spazi esclusivi di Dio inibiti all'uomo, né ostacoli per dialogare con lui. Lo "Spirito si fiondò su Gesù, come colomba fedele al suo nido". Era l'amore del Padre che il Figlio consegnerà dalla croce. La "Voce" infine a commento, anticipò la vittoria del boato, il grido emesso dal Crocifisso per sconfiggere il gallo che cantò il tradimento nella notte. L'Amato è l'erede. Il Padre lo presentò al mondo, compiaciuto di comunicare, nel Figlio, la sua vita.
Fra' Domenico Spatola
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