venerdì 26 gennaio 2024

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quarta domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 1,21-28

 

21 Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 22 Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. 23 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: 24 «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». 25 E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». 26 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». 28 La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.


 Accadde a Cafarnao. 
Come ogni sabato, anche quella volta, Gesù si recò nella sinagoga per insegnare. Delle Scritture liturgiche, commentava il testo del Profeta, su richiesta dell'arcisinagogo.  L'assemblea  ascoltava e si stupiva per l'autorevolezza con cui Gesù insegnava. Non era la solita solfa dei loro maestri che, citando le sentenze degli antichi, davano risposte improprie e anacronistiche ai problemi attuali della gente. Invece Gesù contraddiceva quel metodo, che si registrava comune a tutte le scuole rabbiniche. Perciò la gente ne usciva insoddisfatta. Tra i presenti però un tale dissentiva rumoreggiando. L'anonimato riservatogli dall'evangelista lo fa rappresentante di categoria. Rimproverò rabbiosamente Gesù. Il suo disaccordo con lui verteva sui contenuti del "nuovo" circa "il messianismo davidico". Era quello che, secondo gli scribi, avrebbe dovuto portare Israele a dominare su tutti i popoli.
Rinfacciò a Gesù le origini "da Nazareno", allusive all'irredentismo patriottico, avverso agli invasori romani e professato ampiamente in zone come Nazaret, suo villaggio. Lo implorava di collocarsi da quella parte.
Il duello fu verbale ma non facile. Gesù gli intimava di tacere e di liberarsi da quella ideologia "impura". Alla fine, il cedimento dell'ossesso, che cadde quasi morto, destò stupore nei presenti, che del fatto diffusero la notizia in tutta la Galilea.

Fra' Domenico Spatola 

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